SEGNI SUL VOLTO  ( 2020-2021)

 Il seminario/workshop SEGNI SUL VOLTO , è nato in piena pandemia come occasione di riflessione critica sui mutamenti in atto e sulle prospettive future del gioiello. E’ stato ideato e condotto da Carla Riccoboni e supportato da Le Arti Orafe di Firenze – che ha messo a disposizione il personale, le strutture e le risorse necessarie.

Il tema del lavoro era il VOLTO, inteso come principale strumento di espressione e comunicazione tra gli esseri umani, penalizzato durante il Covid dalle mascherine protettive.

Gli 11 partecipanti al gruppo di lavoro ,designer, architetti, orafi e artisti del gioiello di diversa età e formazione *hanno lavorato insieme , on -line per circa 6 mesi e in presenza a Firenze nei laboratori LAO per una settimana.

L’intero processo della progettazione si è focalizzato sulla VOCE che è diventata strumento ed espressione dell’identità del gruppo di lavoro . Analogamente agli alfabeti, che sono nati dalla trasformazione di un suono in segno, si è sperimentata la possibilità di trascrivere la voce umana in linee grafiche mediante gli strumenti tecnologici attualmente disponibili. In particolare si è utilizzata la trascrizione grafica della voce di ogni partecipante che recitava la stessa frase poetica. E’ stata così costruita un’immagine a forma di petalo, il petalo- voce , (Fig. 1) declinato poi in tre oggetti emblematici , progettati collettivamente.

The seminar/workshop SEGNI SUL VOLTO (SIGNS ON THE FACE) came to life at the height of the pandemic as an opportunity for critical reflection on the ongoing changes taking place and the future perspectives of jewellery. The seminar was conceived and conducted by Carla Riccoboni and supported by Le Arti Orafe of Florence – which provided the necessary staff, facilities and resources.

The theme of the work was the FACE, understood as primary tool of expression and communication among human beings, and which had been penalised during the Covid by protective masks.

The 11 participants in the working group, designers, architects, goldsmiths and jewellery artists of different ages and backgrounds * worked together, online for about 6 months, and in the LAO workshops in Florence for a week. The entire design process focused on the VOICE, which became the tool and expression of the working group’s identity. Like the alphabets, which originated from the transformation of a sound into a sign, the possibility of transcribing the human voice into graphic lines was experimented with using currently available technological tools. In particular, the graphic transcription of the voice of each participant reciting the same poetic phrase was used.

An image in the form of a petal, the petal-voice, was thus constructed (Fig. 1), which was then collectively designed into three emblematic objects.

Il primo pezzo ( Fig. 2) ha una funzione interattiva.
E’  una  struttura cilindrica in metallo, dove sono inseriti piccoli  petali -voce, stampati su acetato semitrasparente.  Indossata,  copre completamente il viso. I petali-voce si possono mettere, togliere o scambiare modificando la trasparenza dell’oggetto e rivelando gradualmente  il volto . Un invito ad utilizzare la  comunicazione e la collaborazione per affrontare il futuro.

The FIRST PIECE (Fig. 2) has an interactive function.
It is a cylindrical metal structure, in which small voice-petals, printed on semi-transparent acetate are inserted.  When worn, it completely covers the face. The voice-petals can be put on, taken off or exchanged, modifying the transparency of the object and gradually revealing the face: an invitation to use communication and collaboration to face the future.

IL SECONDO PEZZO ( Fig. 3-4 )  sottolinea  l’ importanza del lavoro collettivo  rappresentato dal grande petalo-voce sospeso in corrispondenza della bocca, La  sovrapposizione delle linee, generate dalla voce dei partecipanti simboleggia la sintesi dei vari apporti.

The SECOND PIECE ( Fig. 3-4 ) emphasises the importance of the collective work represented by the large petal-voice corresponding to the mouth. The overlapping of the lines generated by the participants’ voices symbolises the synthesis of the various contributions.

Il TERZO PEZZO ( Fig. 5-6-7 )  , una struttura da indossare in corrispondenza degli occhi, impedisce la vista e invita alla riflessione interiore . I 13 pezzi che  lo compongono ,  montati in sovrapposizione  riprendono la forma ingigantita del petalo -voce  visibile dall’alto.

The THIRD PIECE ( Fig. 5-6-7 ) is a structure to be worn in correspondence with the eyes: it prevents vision and invites to the inner reflection . The 13 pieces that compose the object, assembled in overlapping layers, take up the enlarged form of the petal-voice visible from above.

I tre pezzi  nel loro insieme visualizzano una delle possibili prospettive per il futuro del gioiello  : l’ibridazione tra elementi tecnologici e biologici, una prospettiva provocatoria e inquietante che alimenta  la riflessione  sulle conseguenze dello sviluppo tecnologico.

The three pieces, as a whole, visualise one of the possible perspectives for the future of jewellery: the hybridisation of technological and biological elements, a provocative and disturbing perspective that encourages reflection on the consequences of technological development.

* Partecipanti al Workshop:
* Workshop Participants:
Tongqiang Bai, Annarita Bianco, Gisella Ciullo, Micol Ferrara, Letizia Maggio, Simona Materi, Giulia Morellini, Silvia Sandini, Barbara Uderzo,  Cristian Visentin, Claudia Zanella.

Coordinatori
Coordinators:
Carla Riccoboni , Alice Rendom for LAO

Relatori del seminario iniziale:
Speakers at the Initial Seminar:
Francesco Bravin, anthropologist, Maria Laura La Mantia, jewellery historian; Alessandra Menegotto, art historian – Chiara Scarpitti, teacher, designer, and researcher – Roberta Bernabei, Design and Creative Arts professor